“Da grande voglio fare la cantante”…questa è la memoria più antica e più autentica che ho.Ricordo che ad ogni recita scolastica io ero con il microfono in mano a cantare di un magico Natale o di uno spensierato capitolo della mia vita.Il microfono era la spazzola nella mia camera, a volte invece, la mia voce era talmente intensa da non aver bisogno di simulare un definizione…ero espressione.Ma quando siamo giovani, abbiamo bisogno di sostenitori e se non ci sono, il sogno assume la forma di quella coerenza.Nel 1995 circa, il mio sogno riprese la sua forma originaria e presi lezioni di canto lirico con il maestro Guelfi, ho studiato talmente tanto, da sacrificare molto, il tempo era tutto rivolto, ad allenare una voce che dava i brividi nell’ interpretare un’aria come il “Vissi d’arte” della Tosca. Nel 1998 di nuovo un bivio e di nuovo, io ho proseguito sulla strada della certezza, quella strada che di fantasia non ne ha a sufficienza, per alimentare un sogno così profondo. Intanto arrivo al 2020, l’età adulta ha come caratteristica il perdersi in una routine che può rivelarsi spietata con le aspirazioni più tenaci, così quel sogno ormai in procinto di perdere l’ultima scintilla, sussurra ... Barbara. Sussurra il mio nome, questa volta ho la forza di rispondere e di ridargli luce. E così è nata questa canzone tra sacrifici, lacrime e mille paure. Ma poi mi sono detta che i sogni sono più forti della paura: ho preso tutto il coraggio che mi ero lasciata indietro e ho cantato.
Finalmente ho cantato.